Chi ci ha preceduto era più di noi legato ai ritmi della Natura, poiché della Natura e nella Natura viveva.
In quella civiltà era quindi di fondamentale importanza festeggiare il ritorno della vita attraverso la Primavera.
Questi rituali si perdono nella notte dei tempi e giungono attraverso i gioiosi e scollacciati Floralia degli antichi romani e le feste celtiche in onore di Bealtaine fino a noi.
Nell’Italia moderna è documentata fin dal XIV secolo l’usanza del canto rituale di questua del Calendimaggio, meglio conosciuto nella Marca centrale e in Umbria come Cantamaggio.
Il Cantamaggio è, come la Pasquella e la Passione, uno dei canti rituali di questua tipici dell’area della Marca centrale.
I suonatori giravano per tutta la notte tra il 30 aprile e il primo maggio per le contrade e le campagne e, in ogni casa, ogni famiglia preparava la tavola in attesa del canto. Anche se i musicanti fossero passati a notte fonda, non importava: ci si svegliava, li si accoglieva e si riceveva il maggio.
I suonatori arrivavano in casa e chiedevano con cerimoniale cortesia il permesso di poter suonare. La famiglia riunita ascoltava il canto con rispettosa attenzione e poi arrivava il momento dei doni alla squadra di suonatori.
Non era raro che la cosa finisse a saltarello, magari cantando stornelli improvvisati all’impronta sulla casa della quale i musicanti erano ospiti.
Alla fine di tutto, la famiglia ospitante offriva doni in natura alla squadra (oggi spesso sostituiti da piccole somme di denaro), come ringraziamento per aver portato il buon augurio per la stagione entrante.
Cosa di cui, tra l’altro, sembra proprio essercene bisogno.
Oggi che il Cantamaggio è oggetto di una miracolosa resurrezione, oggi che di riavvicinarci alla Natura e di recuperare il concetto di comunità abbiamo tanto bisogno, anche a Petriolo di Macerata vogliamo confermarlo in salute.
Quindi, nello spirito della nostra buona e antica tradizione, domenica 11 maggio 2014 diversi gruppi provenienti da tutte le Marche andranno per le case del territorio del Comune di Petriolo di Macerata portando il loro Cantamaggio (ogni zona, non dimentichiamolo, aveva il suo).
La giornata inizierà alle ore 9.00 con il raduno in piazza dei gruppi che poi per tutta la mattinata porteranno il buon augurio coi loro canti e la loro gioia in tutte le case per le contrade e le vie del Paese.
Poi, dopo pranzo, tutti sono invitati nel centro storico di Petriolo, dove si farà merennàta insieme ai suonatori tradizionali, al suono degli stornelli.
Dalle 15.00 fino a sera, infatti, si terrà una esibizione di tutti i gruppi, che scaturirà in una festa spontanea e comunitaria al modo di una volta, al suono del saltarello e degli stornelli della tradizione e in compagnia di fava, pecorino, porchetta e vino.
L’evento è presentato dalla Pro Loco di Petriolo MC in collaborazione con il gruppo di autentici portatori della tradizione popolare maceratese Pitrió’ mmia, l’associazione culturale L’Orastrana e col patrocinio del Comune di Petriolo.